Come capita ormai a tutti i giovani, dopo tanti esami all’Università e più di una Laurea, non riuscite a trovare lavoro e non sapete cosa fare del vostro futuro?
Beh, se tra le tante opportunità che state vagliando potreste pensare anche ad investire in un’attività in proprio, magari in un impresa tutta vostra.
Ovviamente, nel caso decidiate di intraprendere questa strada, dovete prima di tutto documentarvi su quali siano tutti i vostri obblighi e i vostri diritti, insomma, aprire un’azienda non semplicissimo, richiede un iter burocratico ben specifico e diverse accortezze.
Ciò che un giovane imprenditore alle prime armi deve assolutamente sapere è che un’impresa in fase iniziale deve essere necessariamente immatricolata alla Camera di Commercio.
Quest’iscrizione serve essenzialmente, proprio per avere una certezza nella garanzia dei propri diritti. Di fatto la Camera di Commercio è un Ente pubblico che si interessa di congiungere tutte le aziende che fanno parte di un determinato territorio per creare le condizioni ideali per il business e pertanto dare per certo tutte le agevolazioni e le garanzie all’azienda stessa.
Tale registrazione è necessaria per le aziende italiane, poiché serve a provare la loro tangibile esistenza sul territorio e la loro individuazione.
In seguito all’immatricolazione, avvenuta con successo, la Camera di commercio conferirà un determinato codice di identificazione in seguito ad un confronto precauzionale che ne apprezzi tutte le idoneità e che verifichi che queste siano concretamente in vigore e catalogate.
Sono due le tipologie di Camera di Commercio:
- La prima è quella PRIVATA , ed è presente in Paesi di Common Law o Board of Trade, in tal è possibile prendere ad esempio il Belgio, dove la Camera di Commercio è una compagnia di diritto privato alla quale si congiungono le aziende lavorando solo in base al loro volere.
- La seconda è quella PUBBLICA, che è presente soprattutto tra i Paesi di Civil Law e tra le nazioni da prendere come esempio ci sono l’ Italia, la Germania, la Spagna, l’Austria e la Francia; tali stati europei propongono imprese obbligate ad assoggettarsi alla Camera di Commercio, la quale, come predetto, si espone come un Ente pubblico.